Public speaking. L’arte del comunicare

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Questa sera alle 18.30 al Vodafone Village di Milano (in via Lorenteggio 240) si terrà un workshop che affronta un tema a noi molto caro: come imparare a parlare in pubblico.

“Public speaking. L’arte del comunicare” è organizzato da Vodafone Italia e Young Women Network, la prima associazione di promozione sociale italiana che riunisce giovani donne di talento con l’obiettivo di favorire networking, cooperazione, knowledge sharing e formazione “non formale”.

Formazione “non formale”. Già, perché i segreti per fronteggiare al meglio un pubblico di ascoltatori, qualunque essi siano, non li insegnano a scuola né all’università, si imparano cammin facendo, lavorando su stesse e affidandosi a chi lo fa di mestiere. Dopo tanto esercizio, e anche qualche piccola gaffe, quello che viene vissuto come un limite al proprio riconoscimento personale e professionale si trasforma in un punto di forza in più per affermare se stesse e il proprio talento.

Un talento che si può costruire e che, in particolare per le donne (e stiamo parlando già di professioniste con carriere brillanti e promettenti), diventa una chiave di volta per assestare squilibri e divari di genere nel mondo del lavoro, e non solo.

Si sa che lo stesso concetto, espresso in modo diverso, con più o maggiore assertività, con un tono di voce più o meno cadenzato, risulta completamente diverso agli occhi
di un ascoltatore.

È anche attraverso queste iniziative che diventa sempre più raggiungibile un obiettivo potente quanto semplice (chi ha seguito e segue UnaTalks lo conosce molto bene!): far emergere la voce delle donne italiane nel discorso pubblico attraverso l’acquisizione dell’abilità di parlare in pubblico con efficacia espressiva e contenuti significativi.

Ad aprire l’incontro di questa sera sarà Chiara Laudanna, Head of Organization Development and Resourcing di Vodafone Italia che introdurrà l’ospite dell’evento: Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber, che condividerà la sua esperienza personale e professionale. Partendo dal suo racconto Nicola Bonaccini, media trainer e giornalista, svelerà le regole d’oro e fornirà degli utili consigli per diventare oratrici esemplari.

Tutto parte da una storia e dalla condivisione di un progetto, come spiega Teresa Budetta, presidente di Young Women Network: “L’idea, nata in collaborazione con Vodafone, è quella di affrontare il public speaking da due punti di vista. Da un lato la giovane manager che, in un contesto amichevole e colloquiale racconta la sua esperienza professionale e umana. Dall’altro un esperto che analizza il modo di comunicare della manager, dando alle partecipanti trucchi e consigli pratici per
migliorare la loro capacità di parlare in pubblico. Una competenza chiave e utilissima per le giovani donne a inizio carriera e che costituiscono il target di YWN”.

Ma è soprattutto una questione di consapevolezza di sé e del proprio ruolo, come sottolinea Mariagrazia Bizzarri, Head of Commercial di Vodafone Italia: “Vodafone sostiene il talento femminile attraverso iniziative concrete di formazione e mentorship per offrire alle donne la possibilità di lavorare sull’autoconsapevolezza e sul proprio percorso di carriera. L’attenzione al gender balanceper noi rappresenta un vantaggio competitivo che facilita il raggiungimento degli obiettivi di business”.

E allora buon lavoro a tutte noi perché la forza della parola ci tocca da vicino e ci coinvolge in prima persona, professioniste e casalinghe, donne in carriera e donne ancora alla ricerca della propria strada!

A Bari la Casa delle Donne del Mediterraneo

iniziativa

Il dado è tratto, la Casa delle Donne del Mediterraneo presto sarà realtà e sarà la prima del Sud d’Italia.

Sorgerà nel quartiere Madonella di Bari, un quartiere popolare ma non lontano dal centro della città, multietnico, particolarmente accogliente e vicino al mercato coperto, luogo di incontro e di passaggio quotidiano di tante donne.

La bella notizia è stata data in conferenza stampa venerdì 6 giugno dall’Amministrazione Comunale di Bari in intesa con gli Stati Generali delle Donne, dando finalmente ragion d’essere a un progetto atteso da anni.

Del protocollo d’intesa tra l’Amministrazione e gli Stati Generali delle Donne, a cui è stata affidata la gestione della Casa, colpisce in particolare una frase: La “Casa delle donne del Mediterraneo” luogo di scambio e di accoglienza di culture altre, generatrice di integrazione e mitigatrice della paura del diverso, dell’altro”.

Oltre ogni linguaggio burocratese, queste parole restituiscono il significato reale di “politica”, cioè di impegno condiviso per il bene comune della città e dei suoi cittadini, donne e uomini.

Gli stessi Stati Generali delle Donne sono nati, soltanto pochi mesi fa, in aprile, per avviare un percorso di sensibilizzazione sul territorio sul tema della parità di genere, a partire dall’adesione della proposta di modifica alla legge regionale sulla presenza del 50% di donne nelle liste elettorali e l’introduzione della doppia preferenza.

“Ci siamo impegnate nel dare seguito alle progettualità emerse, ribadendo l’indispensabilità di un luogo in cui le donne della città possano continuare a crescere nel dialogo, nel confronto, nella partecipazione e ci siamo comunicate l’esigenza di perseguire prioritariamente il progetto di “costruzione della nostra casa” – spiega Magda Terrevoli, una delle donne promotrici degli Stati Generali – Ci siamo aggiornate sulla richiesta inoltrata all’ Assessora al Patrimonio (Titti de Simone) che negli ultimi mesi si è occupata di censire beni pubblici da destinare a scopo sociale e che ci ha indicato eventuali sedi possibili, in attesa della strutturazione da parte del Comune di procedure per l’affidamento gratuito di beni pubblici e la creazione di spazi di democrazia partecipata”.

Sorge spontanea una riflessione sulla funzione che possano avere oggi le Case delle Donne, la maggior parte delle quali sono sorte tra la fine degli anni Settanta e Ottanta per dare continuità al movimento femminista.

Oggi rappresentano un luogo in cui dare un nuovo e aggiornato valore alla “questione femminile”, che non solo rivendichi per sé ma si apra e si proponga alla società, e soprattutto diventano portavoce della realtà di un particolare territorio e delle sue caratteristiche, fornendo così un vero e proprio servizio alle donne del luogo.

Sono laboratori di progettazione partecipata, in cui l’impegno e le esperienze di ogni associazione femminile (e non solo) possono essere valorizzate e condivise nell’interesse della crescita della cultura della partecipazione, del bene comune, del rispetto delle differenze.

Dopo quindi Milano, Roma, Pisa, Modena, Torino, Ravenna, Ferrara, Bologna, Brescia, Pesaro, Lecce, Napoli e molte altre città ancora, anche Bari avrà la sua Casa delle Donne, anzi, delle Donne del Mediterraneo.

A proposito di successo

Il successo era già una questione discussa nell’800.

Victor Hugo parla di successo nel 1862 ne “I Miserabili”, volume I, cap. XII

“Riuscire: ecco l’insegnamento che cade, a goccia a goccia, a strapiombo dalla corruzione.

Sia detto di sfuggita, il successo è una cosa abbastanza odiosa.

La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini.

Per la folla, la riuscita ha quasi lo stesso profilo della supremazia.

Il successo, questo sosia del talento, ha un solo zimbello: la storia.

Ai nostri giorni una filosofia quasi ufficiale è entrata in dimestichezza con il successo.

Riuscite: è teoria.

Prosperità presuppone capacità.

Vincete alla lotteria: siete un uomo abile.

Chi trionfa è venerato.

Nascete con la camicia: tutto vi sarà dato.

Abbiate fortuna, avrete il resto; siate felice, vi crederanno grande.

L’ammirazione contemporanea non è che miopia”.

Riapre al pubblico la Casa Museo di Alda Merini

alda merini

Dopo molti mesi di chiusura, riapre oggi al pubblico lo Spazio Alda Merini di via Magolfa 32 a Milano.

Per i prossimi tre anni sarà gestito da La Casa delle Artiste, l’associazione
che ha vinto il bando comunale indetto per l’assegnazione dello spazio a cui hanno partecipato moltissime realtà della città.

In occasione della sua inaugurazione, questa sera alle 19 si terrà l’incontro con Giuliano Grittini e Maurizia Bonassina, autori di “Cara Alda. Ricordo di Alda Merini tra testi e immagini” e amici della poetessa, la poetessa dei Navigli, scomparsa ormai cinque anni fa.

Questa è la prima di una serie di iniziative per tutto il mese di giugno, da reading al femminile a visite guidate al museo a incontri di teatro, musica e canto, attraverso cui La Casa delle Artiste intende restituire a questo luogo quello spirito di partecipazione e condivisione con la gente del quartiere che lo ha contraddistinto per tanti anni.

“La Casa Museo di Alda Merini era una tabaccheria molto frequentata per il gioco delle bocce – racconta Bruna Colacicco, presidentessa de La Casa delle Artiste – ed era un vero e proprio punto di riferimento per tutto il quartiere. Per questo a settembre organizzeremo un incontro proprio con le persone del quartiere che hanno avuto la fortuna di  conoscere Alda”.

Qui è custodito l’intero vissuto della poetessa, tra cui il “Muro degli Angeli”, una parete su cui, nel corso di una vita, ha annotato appunti, pensieri, frasi, nomi di persone, numeri di telefono e che è stato letteralmente messo in salvo strappandolo dall’appartamento in cui ha abitato per anni.

Allo stesso tempo lo spazio di via Magolfa mira a diventare un luogo di lavoro e d’incontro fra artisti di diversi ambiti, fra artisti e pubblico, uno spazio espositivo e di performance in cui ritrovarsi per una serata diversa, di incontro e confronto, di convivialità e cultura.

“L’obiettivo è coinvolgere il pubblico e farlo partecipare attivamente. Ad esempio giovedì 19 giugno chiediamo a tutti di donare un libro, anche usato, per poter allestire la biblioteca che sarà un luogo dove fermarsi a leggere, come una vera e propria casa; ad ogni donatore La Casa delle Artiste regalerà poi un brindisi e una foto scattata dalla fotografa Alessandra di Consoli. A settembre partirà anche il Caffè Letterario che ospiterà una piccola libreria specializzata in poesia dove i libri si potranno consultare o acquistare. In poche parole attorno a La Casa delle Arti – Spazio Alda Merini verteranno tanti piccoli eventi e altri progetti ancora che riguarderanno l’arte in tutte le espressioni’.

Le idee non mancano e neppure le energie per realizzarle, considerato che La Casa delle Artiste ha il sostegno di molte associazioni e partner, tra cui Art Kitchen e la casa editrice La vita felice, tutti interessati a valorizzare al meglio questo spazio, noto sì ai milanesi, ma rimasto incustodito e solitario per troppo tempo.

Sarà inoltre un’occasione per conoscere da vicino l’associaziane La Casa delle Artiste, associzione nata un anno fa che oggi conta oltre 60 socie e soci, dai 24 agli 80 anni, di nazionalità e culture diverse e che proprio dell’eterogeneità fa il suo punto di forza.

“L’associazione nasce da un tavolo di lavoro sulle Pari Opportunità costituito da donne e tra queste molte artiste che hanno sempre lamentato una certa difficoltà sentendosi penalizzate in un ambiente complicato – continua a raccontare Colacicco – Così abbiamo creato un’associazione che potesse dare visibilità alla creatività di matrice femminile e per matrice femminile intendo quella parte femminile che c’è in tutti noi, indipendentemente dal genere. Non vogliamo ghettizzarci e siamo contente che tra di noi ci siano anche uomini, seppur in minoranza”.

Questo è solo l’inizio, non rimane che augurare buon lavoro per un futuro ricco di proposte.

Info

Il museo sarà aperto regolarmente alle visite durante il periodo estivo, dal giovedì alla domenica, dalle ore 18 alle 22.30 e ogni giorno della settimana previa prenotazione.